Endodonzia

A cura della Dott.ssa Daniela Politi

Una carie profonda o un trauma può arrivare a interessare la polpa del dente, infiammandola o facendola andare in necrosi: in questo caso sono proprio le fibre nervose presenti nella polpa a dare quella fastidiosa ipersensibilità localizzata al caldo e al freddo o quello che viene definito dolore pulsante più o meno diffuso.

Attraverso la devitalizzazione, detta anche cura canalare, la polpa dentale viene asportata, evitando che l’infiammazione dia origine a un ascesso o a un granuloma. L’intervento viene eseguito in anestesia locale.

Per eseguire una corretta cura canalare si deve accedere ai canali radicolari per poter detergere, disinfettare e allargare gli stessi fino alla chiusura completa. Occorre conoscere esattamente l’anatomia del dente da trattare, per cui è necessario avere un’immagine radiografica dello stesso.

La tecnologia ci viene ancora in aiuto con il rilevatore d’apice, sofisticato apparecchio che segnala, nel canale dentale, il raggiungimento dell’apice da parte degli strumenti. Dopo una devitalizzazione si deve restaurare la corona del dente: quest’ultimo, infatti, privato del nervo diventa inevitabilmente più delicato, facilmente soggetto a traumi e rotture.

Per questo motivo il dente devitalizzato viene “sigillato e reso robusto“; si procede cioè a una classica ricostruzione con perno in fibra e con del materiale composito. Si tratta di materiali biocompatibili, che scongiurano il rischio di eventuali infezioni batteriche e infiammazioni della zona trattata. Il dente devitalizzato e incapsulato ha la forza e la robustezza di un dente naturale!